‘Questo non è un hot dog!’: italiano LS/L2, arte e…fantasia
Avete presente quando siete assaliti/e da quella voglia irrefrenabile di didattizzare qualsiasi cosa vi passi sottomano, dalla scena di un film al bugiardino dell’Aspirina?😆
Alzi la mano chi di voi non è affetto da questa mania ossessivo compulsiva che ci fa vivere con carta e penna in mano!
L’attività che oggi vi condivido nasce da questa sindrome di cui tutti noi insegnanti di lingua soffriamo.😅
Qualche settimana fa controllavo distrattamente il mio Instagram quando mi è arrivata la segnalazione del profilo di un artista giapponese che ha subito attirato la mia attenzione.
La poetica di Tatsuya Tanaka si basa sulla reinterpretazione di gadget ed oggetti della vita di tutti i giorni che diventano qualcosa di diverso e popolano delle miniature sapientemente realizzate a mano dall’artista. Una specie di ‘Questa non è una pipa’ di memoria magrittiana, versione 2021.
Letteralmente stregata da queste piccole opere d’arte, ho subito pensato a come usarle per la progettazione di un’attività didattica. Ammetto di essere particolarmente attratta dall’uso dell’arte nella didattica dell’italiano, dunque, anche questa volta, mi sono lasciata subito ispirare.
Oltretutto, queste chicche secondo me si prestano benissimo per un lavoro sul lessico quotidiano e sul suo ri-uso in chiave creativa, grazie alla contrapposizione tra funzione reale e funzione altra, creata dalla fervida immaginazione dell’artista.
Ciò che mi ha motivato è stato altresì il desiderio di proporre qualcosa per riportare nelle nostre vite il potere immaginifico della mente, ormai così poco considerato in un mondo sempre più dominato dalla tecnica.
Il caso ha voluto che potessi sperimentare subito le attività pensate, dato che ero alla ricerca di qualcosa per lavorare con una mia studentessa sul periodo ipotetico del II tipo.
Ho deciso di impostare le attività così, snodandole in due lezioni da 30 minuti ciascuna.
Ve le condivido di seguito con piacere!
LEZIONE 1
- Ho iniziato la lezione condividendo il mio schermo. Ho mostrato alla studentessa il calendario delle miniature dell’artista. Insieme, abbiamo riflettuto sulle caratteristiche di queste opere, mettendo a fuoco la miniatura del giorno della lezione.
- Dopo, ho chiesto alla studentessa di descrivere la miniatura, soffermandosi sul nome degli oggetti che la componevano.
- Siamo poi passate ad un livello di descrizione più profondo. L’ho invitata a parlarmi della trasformazione degli oggetti in qualcosa di altro, ovvero la scena rappresentata nella miniatura.
- Abbiamo successivamente selezionato alcune date importanti per la studentessa (ad. il compleanno) e abbiamo ripetuto le fasi 2/3 un paio di volte ancora.
- Prima della fine della lezione, ho provato a stimolare la creatività della ragazza, mostrandole alcuni oggetti che avevo sulla mia scrivania e chiedendole in cosa si potrebbero trasformare.
- Per casa, le ho chiesto di pensare alla reinterpretazione di 3 oggetti della vita di tutti i giorni (da me forniti): cosa potrebbero diventare in una miniatura?
LEZIONE 2
- All’inizio della lezione, le ho mostrato come l’artista giapponese aveva reinterpretato gli oggetti assegnati per l’attività a casa. Insieme ci siamo confrontate sulle diverse visioni e creazioni.
- Dato che l’obiettivo finale era il rinforzo del periodo ipotetico della possibilità, ho deciso di procedere così. Le ho mostrato di nuovo in condivisione schermo una delle miniature su cui avevamo precedentemente lavorato; le ho chiesto di immaginare di essere gli oggetti dell’opera d’arte e l’ho invitata a formulare una frase ipotetica, del tipo: Se potessi essere qualcosa di diverso, sarei un mostro (melanzana). Abbiamo ripetuto questa attività con altre miniature, fino a che ha dimostrato di riutilizzare correttamente il lessico e formulare adeguatamente la frase ipotetica.
PER AGGIUNGERE UN PO’ DI PEPE…
Se i vostri studenti sono particolarmente creativi ma soprattutto disposti a mettersi in gioco senza timore di perdere la faccia, la fase 2 della lezione 2 può essere improvvisata, mostrando in webcam una serie di oggetti della vita quotidiana e invitando loro a guardarli secondo una prospettiva nuova, frutto della loro fantasia.
ALTRE POSSIBILI IDEE...
Un aspetto interessante di queste miniature è la scelta dei titoli. Sarebbe interessante ipotizzare un’attività in cui gli studenti sono chiamati ad immaginare un titolo italiano per l’opera.
Le attività qui proposte sono finalizzate al rinforzo del periodo ipotetico. A mio parere però, le miniature possono essere sfruttate anche a livelli più bassi, per ripassare il vocabolario degli oggetti della vita quotidiana.
E DOPO?
La studentessa ha gradito molto l’attività e ne ha apprezzato così tanto l’aspetto artistico che ha deciso di raccogliere l’idea del riuso creativo degli oggetti di tutti i giorni, anche come possibile soluzione per i regali del Natale quasi alle porte!
CHE MI DITE VOI?
Conoscevate questo artista?
Vi piacerebbe usarlo a lezione?
Se provate queste attività o ne inventate altre, fatemi sapere come va nei commenti qua sotto.😏
Buona arte a tutti/e voi!
11 Comments
Un’idea molto carina che proverò sicuramente. L’immaginazione è uno strumento potente per le nostre lezioni. Grazie Silvia!
Grazie a te, Daniela, del tuo commento. Hai proprio ragione, e dobbiamo sempre ricordarci di mantenerla viva…è l’unica cosa che ci distingue davvero dalle macchine…😊🤩. Sono curiosa di sapere come va, quando la sperimentarai. Un abbraccio e buon lavoro!
Grande l’idea di questo artista e grande l’idea di usarlo per le lezioni. Sono completamente affascinata. Grazie!
Grazie, Laura, del tuo commento! Fantastico, vero, questo artista? Non vedo l’ora di sapere come va, se la sperimenterai. Buon lavoro e tante belle cose! 😊
Hai proprio ragione, Laura! Si rimane letteramente affascinati. 😍 Fammi sapere come lo userai a lezione. Un caro saluto, Silvia
Grazie, Silvia! Un’attività molto ricca e creativa! Non conoscevo questo artista, né l’opera, ma proverò a utilizzarla anch’io seguendo la tua ispirazione.
Grazie mille, Stella! Sì, dai, così poi mi dici come va o se ti sono venute in mente altre idee. 😊Un caro saluto!
Dopo la tua diretta, ho iniziato a seguire questo fantastico artista. Ho preparato una lezione molto simile alla tua lezione 1 che hai descritto. Poi, però, alla lezione 2 ho anche inserito un articolo per poter conversare con lo studente dopo aver fatto una pratica di comprensione. L’articolo scelto parla della differenza tra la parola riuso e riciclo e di come, appunto, certi oggetti si possono trasformare in qualcos’altro. Grazie a te per le fantastiche idee.
Ma che bello, Valeria, ed ottima la tua idea di leggere un articolo che affronta il tema del riuso! Grazie mille della condivisione. 😍 Un abbraccio, Silvia.
Ciao Silvia
Non conoscevo l’artista e ho seguito un po’ il suo calendario delle miniature. Ho provato a usare la tua idea, però devo ammettere che sono inciampata perché molti oggetti usati nelle miniature sono riferite alla cultura giapponese. Purtroppo conosco troppo poco il paese.
Rimanendo nel campo dell’arte ho trovato un’editrice svizzera, che ha pubblicato un simpatico opuscolo. Sono ritratte su una pagina delle famose opere d’arte e sulla pagina opposta la loro ri-interpretazione su una fetta di pane con diversi alimentari. Le foto si trovano anche su facebook con il seguente hashtag ##kunstgeschichtealsbrotbelag.
Cara Mariangela, hai ragione, in alcuni casi è così, ma trovo che la maggior parte delle miniature abbiano oggetti per così dire ‘neutri’, poco connotati culturalmente. Hai provato a vedere anche le miniature degli altri anni? Forse puoi trovarci qualcosa di interessante. Grazie mille del suggerimento della pagina! Un abbraccio e buon lavoro!