Quando l’improvvisazione incontra il video: una lezione Dogme
Riprendo in questo articolo l’approfondimento sull’approccio Dogme già fatto qua, condividendovi un esempio di lezione sperimentata con F., una studentessa olandese che seguo online da circa 2 mesi.
Il contesto
F. frequenta le lezioni una sola volta a settimana, per 30 minuti.
Con lei adotto l’approccio Dogme secondo una via minimalista di applicazione, che prevede un uso minimo di input preesistenti, funzionale quasi totalmente al lavoro sul parlato.
Le premesse della lezione
L’attività che oggi vi condivido s’inserisce in questo contesto e si presta perfettamente ad essere sperimentata in lezioni brevi. Rimando, a questo proposito, al concetto di microlearning, già affrontato qua.
Al termine di una lezione, la studentessa mi aveva chiesto esplicitamente di vedere un video e, contestualmente, di lavorare sul futuro.
Alla luce di queste due richieste, ho impostato la lezione su un input audiovisivo molto noto in contesto di insegnamento di italiano LS/L2: il video di Bruno Bozzetto Italia VS Europa.
Di questo video esiste una versione più lunga ed una più breve. Per ragioni di tempo, ho scelto di lavorare con la seconda.
https://www.youtube.com/watch?v=QXrDhXo8zqI&t=7sLe (bellissime) idee di altri docenti
Prima di pubblicare questo articolo, ho deciso di raccogliere sul mio gruppo FB alcune testimonianze relative all’uso didattico di questo materiale.
Ne sono emerse alcune idee interessanti che, con il proposito di ispirare e aiutare il lavoro di noi insegnanti, vi riporto qua di seguito:
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- dato il contenuto del video, ovviamente la quasi totalità dei docenti usa questo video come spunto per lavorare su stereotipi e luoghi comuni (livello B1). Frequentemente il dibattito viene portato sul piano interculturale, invitando gli studenti a descrivere le modalità nel loro paese di origine.
- In alcuni casi, soprattutto per chi lavora in contesto L2 o con studenti che viaggiano spesso in Italia, viene chiesto loro di raccontare le proprie esperienze italiane così da confermare o smentire il video. Con piacere vi invito a leggere a questo articolo, in cui racconto di un’altra lezione in linea con questa tipologia di attività.
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- A livello di contenuti morfosintattici, il congiuntivo presente per esprimere opinioni sembra essere quello maggiormente trattato grazie a questo video.
- Si registra anche un uso didattico per lavorare sui comparativi, in cui l’elemento grammaticale s’interseca con quello culturale: agli studenti è richiesto di fare paragoni tra quello che succede nel video e nel proprio paese.
- Abbiamo poi un caso in cui la docente prevede un’attività di produzione orale in cui gli studenti danno consigli all’italiano ‘medio’, usando l’imperativo.
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- Infine, alcuni docenti portano questo video in classi di principianti, con il solo scopo di ‘attivare’ gli studenti, giocando sul piano emotivo e lessicale.
Le mie premesse all’uso del video
Nel mio caso, la scelta dell’input è ricaduta su questo video non per attivare una riflessione interculturale sugli stereotipi. Il mio era un interesse prettamente linguistico, in linea con l’obiettivo prioritario di proporre un’attività per usare il futuro, così come come richiesto dalla studentessa.
Ci tengo a dire che il futuro non era stato ancora affrontato a lezione: era invece ‘emerso’ (concetto fondamentale nella didattica Dogme) nel parlato della studentessa.
Il piano della lezione
Lo svolgimento della lezione è molto semplice e si articola in 4 fasi:
1. traduzione dall’inglese all’italiano della scritta iniziale.
Questa attività consente di coinvolgere immediatamente la studentessa in un’ attività di anticipazione e formulazione di ipotesi, senza la necessità da parte del docente di predisporre nessuna attività ad hoc.
2. visione del video con previa traduzione del titolo di ogni scenetta, al fine di attivare lessico e preconoscenze della studentessa.
3. messa in pausa del video al termine di ogni singola scena per dare alla studentessa la possibilità di descriverne il contenuto.
4. Al termine della visione, spiegazione e svolgimento della attività di improvvisazione: avremmo inscenato un role – making in cui io sarei stata un turista olandese che parla italiano benissimo e che si reca in Italia per la prima volta. Il suo compito era darmi suggerimenti in merito a cosa fare attenzione durante il mio viaggio, secondo la struttura ‘Quando sarai in Italia, dovrai fare attenzione…’
Di seguito vi riporto un estratto audio della lezione (purtroppo si sente solo la sua voce):
Riflessioni sui vantaggi della lezione
Ritengo che questa attività sia efficace in due direzioni principali:
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- propone un lavoro sull’uso del futuro in dipendenza dagli avverbi ‘quando’ e ‘forse’. Questa funzione differenzia molto l’italiano da alcune delle principali lingue dei nostri studenti quali inglese e spagnolo. Pertanto è importante variare le attività che ne consentano la messa in pratica.
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- L’attività prevede la messa in campo di due tecniche creative: la formulazione di ipotesi (nella fase di traduzione dei titoli) e il role making. Tra tutte le tecniche per lavorare sull’abilità di dialogare, quest’ultima presenta il massimo grado di creatività e improvvisazione. Se pensiamo a quanto, una volta in Italia, gli studenti dovranno fare i conti con una lingua autentica e improvvisata, si comprende l’imponrtanza di privilegiare in aula attività che li abituino sin da subito a tollerare stress, ambiguità ed errore.
- In termini generali, mi preme sottolineare che, all’inizio del nostro percorso di studi, la giovane donna possedeva un livello di competenza linguistica poco più che principiante (per quanto concerne grammatica e parlato). Ad oggi le sue abilità mostrano un forte balzo in avanti, confermando quanto questo approccio – se usato in modo corretto e secondo diverse modalità di applicazione – può sortire effetti sorprendenti in termini di progressi linguistici e in tempi relativamente brevi.
La lezione e i gruppi
Sebbene questa lezione sia stata sperimentata in una lezione privata, niente vieta che possa essere proposta anche in lezioni di gruppo, tanto in presenza che online.
In questo senso, si rivela interessante la possibilità di assegnare ad ogni gruppo una scena distinta, chiedendo agli studenti di stilare un vademecum di suggerimenti al futuro, da seguire in caso di viaggio in Italia: una sorta di kit di sopravvivenza che, come ha detto la mia studentessa, consentirà di mantenere ‘calma e sangue freddo’! qualora si presentassero queste situazioni. 😉
1 Comments
Grazie sempre Silvia per il tuo lavoro. Competenza, creatività, semplicità e generosità in te si incontrano, non posso che farti i complimenti. In merito all’ approccio dogme e alle attività che lasciano agli studenti la possibilità di esprimersi senza remore solo per sperimentarsi, che nella nostra scuola chiamiamo “parlato libero” e “scrittura libera”, direi che le approvo pienamente. Le metto in pratica da poco tempo e noto già i risultati. Ti abbraccio