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  • Stati Generali dell’insegnamento online sincrono dell’italiano LS/L2

Articoli

12 Set

Stati Generali dell’insegnamento online sincrono dell’italiano LS/L2

  • da Silvia Maneschi
  • In Articoli
  • 6 commenti

Si dice che se con il tuo lavoro riesci ad ispirare anche solo una persona, beh allora i tuoi sforzi e il tuo impegno non sono stati vani. A quasi un anno di distanza dal primo webinar dedicato all’insegnamento dell’italiano online, non una ma numerosissime sono state le testimonianze di colleghi che, da ogni parte del mondo, hanno condiviso con entusiasmo la loro entrata nel mondo dell’insegnamento online o semplicemente il loro desiderio di intraprendere questa strada, sperimentando talvolta anche scenari lavorativi inaspettati:

“Per me è stata una rivelazione. Ero un pò scettica sull’online ma invece è bellissimo poter parlare con persone in tutto il mondo. Mi sono iscritta a due piattaforme e mi sono lanciata”.

“Personalmente il webinar ha rappresentato per me un momento fondamentale […]. In Italia ho sempre lavorato in contesti migratori e da alcuni mesi […] le cose sono cambiate radicalmente. La possibilità, pertanto, di ascoltare delle testimonianze positive di persone che  lavorano nell’insegnamento online mi ha aperto nuovi orizzonti”.

“Ti racconto che a partire dal webinar mi sono sentita molto motivata e ho iniziato a fare alcune lezioni a distanza […]”.

“Si, in effetti ho iniziato da alcune settimane ad insegnare l’italiano online. Sono iscritta su una piattaforma dove ho trovato 2 alunni e 3 altri tramite annunci su diversi siti non specializzati”.

“Devo dire che dopo il webinar mi si è aperto un mondo di stimoli. Ho collaborato con una collega e abbiamo scritto un testo sulla certificazione di lingua italiana e verrà pubblicato a breve”.

Tra le modalità scelte per iniziare ad insegnare online, la più gettonata è la candidatura su piattaforme di marketplace, nate per  favorire l’incontro tra domanda di lezioni di lingua e  offerta di docenti certificati. Tra tutte spicca il colosso Italki, vissuta da alcuni docenti anche come luogo privilegiato per farsi le ossa, da sperimentare anche in qualità di studenti:

“Io ero registrata sulla piattaforma Italki prima del webinar, ma il webinar mi ha dato la spinta di cui avevo bisogno per rendermi attiva nella piattaforma e avere i miei studenti privati”.

“[…]. Subito dopo mi sono iscritta su Italki, ho prima comprato un pacchetto di 5 lezioni di Inglese per vedere come funziona effettivamente e poi ho subito inviato la domanda” .

“Per familiarizzare un po’ con la piattaforma Italki […] a novembre ho deciso di iscrivermi come studente e di prendere qualche lezione di arabo egiziano, che studiavo già da un annetto buono”.

“Sono molto contenta e adesso penso di preparare un bel video per candidarmi quando apriranno le candidature a Italki per insegnare l’Italiano o lo spagnolo”.

Italki non è l’unica piattaforma segnalata dai docenti. Alcuni colleghi hanno riportato la loro esperienza su altri ambienti di marketplace:

“Da più di un anno ormai insegno italiano per stranieri e inglese attraverso la piattaforma colanguage.com. Ho creato anche un profilo su rype.com […]”.

“Da ottobre 2018 […] ho iniziato ad usare la piattaforma britannica Tutorful. È utile per acquisire nuovi studenti […]”.

Dalle parole dei docenti sulle piattaforme web,  si tratteggia una realtà fatta di luci e ombre a causa di limiti legati tanto a politiche aziendali quanto ad aspetti logistici:

“[…]  purtroppo ha commissioni esagerate (25%). Inoltre crea un profilo per i tutor con punteggi dati dagli studenti, tempo di risposta, numero di ore insegnate […]. A causa della commissione esagerata ho deciso di minizzare il mio uso di Tutorful […]. Tutorful è solo per i residenti britannici ed esige presentazione di passaporto e 2 referenze”.

“ Su rype.com, la tariffa per insegnare italiano è imposta dal gestore del sito (11$/h), spesso ci sono stati degli equivoci sugli orari delle lezioni dovuti al fuso orario, spesso altri studenti hanno prenotato una lezione di prova per poi cancellarla all’ultimo momento, ma io non ne ero stata informata”.

“[…]. La prima volta mi hanno risposto che avevano un numero eccessivo di domande, dopo qualche mese si è riaperta la posizione e dalla stessa piattaforma mi è arrivato il messaggio di inviare nuovamente la mia richiesta per insegnare.  La richiesta è stata  accettata prima dei 10 giorni, adesso sono su Italki da Aprile, ma non ho ancora avuto richieste […] so che potrebbe essere il prezzo o la poca disponibilità sul mio calendario […]”.

“Ho dato un’occhiata al sito (Italki) ma varie persone hanno scritto commenti in cui lamentano i prezzi troppo bassi (dipenderà anche dal Paese), nonché la presenza di troppi studenti che chiedono lezioni gratis, o comunque vogliono fare uno scambio linguistico […]”.

Rispetto al carico di lavoro, l’insegnamento online, per buona parte dei docenti, si configura come attività in parallelo o integrativa rispetto al lavoro in presenza:

“Ho seguito il webinar del 27 ottobre con molto interesse perché avevo da poco iniziato a dare dei corsi via Skype per la società con cui lavoravo già in presenza. Continuo a lavorare sia in presenza che via skype […]”.

“Ora insegno nei buchi lasciati dalle ore di lezione tradizionale e sto creando il mio metodo”.

“Quando ho seguito il tuo webinar, avevo appena iniziato ad insegnare via Skype per la Società Dante Alighieri, Comitato di Vienna”.

“Per l’insegnamento online, ultimamente sto facendo solo test linguistici di italiano L2, per la questione della cittadinanza italiana (livello B1), dal momento che mi occupo di cittadinanza ed emigrazione con le traduzioni posso in questo caso unire entrambi i lavori, o relazionarli”.

L’interesse verso questa modalità di insegnamento traspare dalle parole di tutti i docenti che hanno condiviso la loro esperienza. Ciononostante, alcuni esternano timori legati alla  registrazione di un video promozionale (quasi sempre richiesto dalle piattaforme marketplace) e a questioni fiscali e didattiche,  sia che ci si appoggi ad una piattaforma sia che si  intraprenda questo percorso come docenti libero professionisti:

“[…] mi sento un po’ a disagio a “mettermi in vetrina” su piattaforme che non conosco, inoltre mi pare che in media la tariffa oraria richiesta da chi utilizza le piattaforme sia molto bassa (a volte anche sotto i dieci euro)”.

“Quello che mi spaventa e mi frena è la scarsa prospettiva di guadagno”.

“[…] non mi è  chiaro come fare per guadagnare qualcosa e anche come distaccarmi dai molti video di offerta che si trovano sul web”.

“[…] mi frena molto il fatto di non sapere come fare a livello burocratico nel momento in cui dovrò pagare le tasse del mio lavoro online….dovrei quindi aprirmi una partita iva, o no….insomma vari dubbi più dal punto di vista pratico”.

“Avevo intenzione di propormi come insegnante di italiano sempre su Italki, ma alla fine ho abbandonato l’idea, scoraggiato anche dal fatto di dover registrare un video e dovermi “vendere” al miglior offerente”.

“A me manca il coraggio di “buttarmi” e la mia timidezza non aiuta (solo pensare di registrare il video mi blocca)”.

“Ho aperto una pagina pubblica FB per poter trovare studenti in presenza, e devo dire che ha funzionato! Nella pagina non sto ancora pubblicizzando le lezioni online perchè non mi sento ancora molto attrezzata da un punto di vista didattico”.

In generale, le testimonianze dei docenti che al momento del webinar erano già attivi online lasciano trasparire un sincero entustiasmo: per loro, questa modalità di insegnamento ha significato crescita personale e professionale rispetto alla loro formazione come docenti tradizionali, ed ha delineato anche nuovi scenari didattici:

 “[…] nell’insieme sono contenta dell’esperienza online: mi sembra che l’insegnamento in rete preveda una maggiore organizzazione a monte, che sia soggetto, a volte, a problemi “tecnologici”, ma che sia  efficace ed anche molto pratico”.

“[…] molte cose sono successe dal tuo stupendo webinar… mi è risultato utilissimo. In realtà io facevo già lezioni virtuali. Ma partecipare al webinar mi ha permesso di perfezionare molte cose e mi ha dato idee così come sicurezza in quello che stavo facendo bene. Inoltre ho conosciuto le piattaforme e i prezzi delle lezioni che ci si fanno […*. Facendo questo ho anche scoperto molte cose in rete che mi hanno permesso di trasformare il mio materiale e adattarlo al virtuale. E quindi sono cresciuta anche in quel senso”.

“È una bellissima esperienza e mi trovo molto bene: lavorare a metri zero dal letto ha il suo perchè ????. Nessun tempo morto, nessuna corsa e nessun viaggio in metropolitana schiacchiata come una frittella negli orari di punta, come invece mi può accadere quando insegno in presenza”.

La transizione dalla presenza all’online talvolta può risultare “traumatica” soprattutto in termini di coinvolgimento ed empatia; ciò può tradursi in uno scoraggiamento a lanciarsi per timore di sperimentare freddezza e poco efficacia a causa delle limitazioni imposte dal mezzo tecnico:

“[…] il fatto di parlare con qualcuno attraverso lo schermo di un computer mi ha demotivato molto, sia come studente, che come insegnante: c’era distanza tra me il mio insegnante […], ed era percepibile in ogni parola. Forse avrei dovuto provare altri insegnanti, ma diciamo che ho perso ogni interesse ed ho preferito continuare a fare lezioni private “di persona”. Utilizzando molto la gestualità a lezione a scuola, penso che come insegnante mi sentirei molto limitato davanti a uno schermo”.

Senza negare le difficoltà relazionali nonché le limitazioni imposte dal mezzo tecnico che senza dubbio potremmo sperimentare, voglio chiudere questo articolo con le belle parole di una collega che tratteggia uno scenario  di apprendimento online che supera le barriere della distanza, in direzione di una relazione empatica e coinvolgente con lo studente:

“[…] Abbiamo stabilito un bellissimo rapporto, anche se virtuale e mi pare quasi di averla accanto seduta alla mia scrivania. Non sento la distanza come un problema per la lezione e nemmeno lei.Grazie ad un concerto organizzato a Crema, ho potuto conoscerla dal vivo giusto settimana scorsa. Devo dire che è stato emozionante, sia sentirla suonare che poterla abbracciare dopo mesi di contatti virtuali”.

Un ringraziamento di cuore a tutti i docenti che hanno partecipato al webinar e a tutti coloro che hanno dedicato un po’ del loro prezioso tempo a condividere la loro esperienza nell’insegnamento online sincrono.

Buon lavoro a tutti/e voi!

 

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Silvia Maneschi
Silvia Maneschi
Mi occupo di formazione online e in presenza rivolta a professori di italiano LS/L2 che desiderano approfondire la conoscenza e l’uso delle nuove tecnologie nell’insegnamento della lingua. Dal 2006 aiuto studenti di tutto il mondo ad imparare l’italiano. Lo faccio in presenza e, dal 2013, anche online in modalità sincrona via Skype (e non solo).

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    Commenti

  1. Elena
    12 Settembre 2019

    Cara Silvia, mi fa molto piacere essere la prima a lasciare un messaggio su questo tuo nuovo sito!
    Grazie a te e al Webinar che hai organizzato l’anno scorso sono entrata nel mondo dell’insegnamento on line e comincio a pensare che davvero questo diventerà il mio lavoro! E non sono certo una nativa digitale!! 😉
    Quindi grazie grazie grazie per la tua professionalità. le tue competenze ma soprattutto la tua grande disponibilità nel condividere!
    Spero di poterti ringraziare “in presenza” prima o poi! 🙂
    Ciao!!
    Elena

    Rispondi
  2. Silvia Maneschi
    Silvia Maneschi
    13 Settembre 2019

    Carissima Elena,
    grazie a te di cuore per aver condiviso qua la tua storia 🙂 Le persone hanno tanto bisogno di avere esempi positivi che gli diano la forza di intraprendere strade nuove. Ti auguro buon lavoro! PS: anch’io spero di conoscerti di persona prima o poi 😉

    Rispondi
  3. Anna
    20 Ottobre 2022

    Ciao Silvia,
    Mi chiamo Anna e da quasi un anno insegno su italki e devo dire che mi piace un sacco, nel frattempo sono anche diventata un insegnante professionista perche’ ho finito i studi post laurea. Intanto e’ quasi arrivata la fine del primo anno su italki e son andata dal commercialista per chiedere come devo dichiarare soldi guadagnati trmite italki. Mi e’ stato detto che visto che italki e’ una azienda americana i soldi sono tassati a 20 per cento, anche se in Italia guadani fino al 5000 E non sono tassabili, se non si supera il tetto di 5000E al anno. Vorrei chiederti se a te risulta vera la tassazione del 20 per cento.
    Grazie mille
    Anna

    Rispondi
    • Silvia Maneschi
      Silvia Maneschi
      20 Ottobre 2022

      Ciao Anna, ti ringrazio molto per avermi scritto e per aver condiviso la tua esperienza: complimenti! In merito alla tua domanda, ti chiedo scusa ma, trattandosi di questioni molto delicate e legate al regime fiscale di ogni persona, non sono nella posizione di darti una risposta. Spero che comprenderai la mia posizione, volta non farti correre il rischio di incorrere in una multa. Ti consiglio di sentire il parere di altri commercialisti e, se desideri, tra le formazioni asincrone qua del sito ce ne è una tenuta dal noto commercialista italiano Carlo Alberto Micheli. Ti auguro buon lavoro!

      Rispondi
  4. Anna
    21 Ottobre 2022

    Grazie Silvia. Potresti mandarmi il link per la formazione di cui hai scritto. Grazie mille

    Rispondi
    • Silvia Maneschi
      Silvia Maneschi
      25 Ottobre 2022

      Ciao Anna, ti ho mandato una mail con tutte le informazioni. L’hai ricevuta? Un caro saluto.

      Rispondi

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